Babymorocco, il visionario artista inglese di origini marocchine, racconta la sua trasformazione da icona di Tumblr a protagonista dell’electropop contemporaneo con il suo primo album Amour (True Panther Records), ricco di queer anthems.
Tra ispirazioni francesi, club culture e narrazioni sensuali, Babymorocco mescola caos e romanticismo per creare un’opera electro che va oltre il semplice divertimento. Con il suo stile unico e provocatorio, Babymorocco (al secolo Clayton Pettet) ha sempre saputo come canalizzare il desiderio in arte.
Dai suoi esordi su Tumblr fino all’uscita del primo album Amour lo scorso dicembre, la sua evoluzione lo ha portato a fondere edonismo e vulnerabilità in un sound che celebra la cultura dei club e l’eredità electro degli anni 2000. Il disco, che ha ottenuto un 7.1 su Pitchfork, trasforma il romanticismo e la sfrontatezza in un’esperienza sonora travolgente, capace di coniugare melodie nostalgiche e sonorità audaci.
Tra riferimenti a Daft Punk, feat con i Frost Children, monologhi parigini e il fascino ribelle di un rave londinese, Amour non è solo un disco per ballare, ma un viaggio emotivo che esplora il rischio e la ricompensa di aprirsi all’amore. Babymorocco si racconta a TOH! Magazine toccando temi come la sessualità, l’autenticità nell’arte e il significato di creare musica in un’epoca di disconnessione e ricerca.
Ciao, come stai e dove ti trovi?
Sono a New York in questo momento, nell’ufficio della mia etichetta discografica.
Internet ha sempre fatto parte del tuo mondo, come descriveresti il legame tra il tuo passato su Tumblr e la tua carriera musicale attuale?
Internet è sempre stato una parte intrinseca di chi sono; onestamente, non riesco a ricordare un momento della mia vita senza. Crescere fuori da una grande città ha fatto sì che Tumblr fosse come la mia scuola. Era come se tutto il mio cervello vivesse lì. Non saprei dire con certezza come mi abbia influenzato in modo diretto. Più che altro, mi affascina il modo in cui le cose dovrebbero apparire, più che sentire il bisogno di realizzarle per forza, credo.
La sensualità è centrale nella tua immagine pubblica. Quando ti sei reso conto di poterla usare come strumento di potere e influenza?
Quando avevo 19 anni.
La tua musica è fortemente influenzata dalla cultura dei club e dalla scena pop degli anni 2000/2010. Cosa ti attrae di quell’epoca e come la reinterpreti oggi?
Quella era un’epoca a sé stante, ma io penso che quel tipo di musica – quel suono electro che amo così tanto – non sia mai stato sviluppato fino in fondo. L’electro ha ancora molto da offrire: melodie e idee che sono state messe da parte durante la recessione. È come se fosse rimasto qualcosa di incompiuto, e io voglio esplorarlo, semplicemente sperimentando e divertendomi con esso.
Hai detto che ogni nuovo progetto è come creare un nuovo personaggio. Quali parti di te stesso porti in questi personaggi e quali lasci fuori?
Dipende dal personaggio. Jean Paul è la mia sessualità: è il lato più gay di me. Rappresenta una femminilità che Babymorocco non ha. Devo pensare a queste cose con regole molto rigide, perché, per quanto la gente finga di non preoccuparsi delle etichette, in realtà lo fa. E quelle etichette vendono. Lascio fuori le parti inutili, come l’onestà.
In che modo l’esperienza virale della performance Art School Stole My Virginity ha influenzato la tua comprensione della fama e il tuo rapporto con il pubblico?
Ho capito che, anche se le persone ammirano il tuo lavoro, possono comunque provare un certo fascino nel vederti vulnerabile. Durante il mio show a New York quest’estate, mi sono procurato una brutta ferita alla mano che sanguinava e, nell’ultimo spettacolo, qualcuno mi ha rubato il telefono mentre era sbloccato. Entrambi gli episodi sono stati causati da fan. A volte, l’amore delle persone è così intenso da trasformarsi quasi in un sentimento di odio.
Hai citato Yelle e la scena electro francese come ispirazioni. Come incorpori queste influenze internazionali nella tua musica?
Semplicemente vado in Francia e cerco produttori francesi. Onestamente, cercare produttori è la mia attività preferita, soprattutto francesi. C’è qualcosa di speciale nel loro approccio alla musica. Mi piace.
Hai descritto il tuo nuovo album come il tuo lavoro più personale e onesto fino ad ora. Quale lato di te pensi sia più esposto in questo progetto?
Questo disco è come uno specchio che riflette le mie stesse contraddizioni.
Nel mondo LGBTQ+, la tua immagine è stata talvolta associata al queerbaiting. Come rispondi a queste accuse? Pensi che le persone non sappiano chi eri prima di diventare Babymorocco?
Penso che ora come ora le persone possano pensare ciò che vogliono. Se sono etero, sono etero. Se sono gay, sono gay. Posso essere ciò che vogliono che io sia perché non sembrano convalidarlo in nessun modo. Se sono uno spettacolo, sono loro a decidere con chi voglio andare a letto. Non è così importante per me come lo è per loro.
In Interview Magazine hai detto che volevi chiarire la tua sessualità. Quanto è importante per te che il pubblico capisca questa parte della tua identità?
Onestamente, non è più importante per me. In realtà voglio che tutte le conversazioni sulla mia sessualità online finiscano. È estenuante.
Hai detto che essere sexy può sembrare una “prigione.” Come bilanci il tuo desiderio di autenticità con le aspettative della comunità LGBTQ+?
Voglio essere super chiaro: per me, qualsiasi cosa che abbia a che fare con il sesso e la sessualità ora mi sembra arbitraria. Pensavo che fosse tutto, ma mi sono reso conto di quanto sia temporanea la sensualità. Non ha senso tenere Babymorocco in quella prigione. Se inizio a sentirmi meno attraente, penso che questo mi renderà più umile, e forse ne uscirà una musica migliore. Ma la verità è che mi sono messo io stesso in quella prigione, e ora convincere le persone a vedermi diversamente è quasi impossibile.
Come ha influenzato crescere a Bournemouth ed essere parte della cultura “chav” il tuo stile estetico e musicale?
Sono un chav, un chav orgoglioso, solo con più swag adesso. Bournemouth mi ha plasmato. Devo molto anche alla scena emo di lì.
Hai detto che l’arte è diventata uno spazio di performance per te. Ti senti mai in conflitto tra l’essere autentico e dover intrattenere?
Non penso si possa essere un buon artista e allo stesso tempo rimanere completamente autentici. Non conosco nessun artista che non sia una versione esagerata di un’idea che ha avuto. Quindi non mi sento in conflitto: se nessuno è autentico, allora non devo sentirmi in colpa per questo.
Guardando al futuro, pensi di continuare a creare personaggi e narrazioni, o immagini una transizione verso una versione più “pura” di te stesso?
Spero che un giorno troverò uno scopo o una ragione per essere completamente onesto. Ma dubito che accadrà. Non riesco a uscire dalla mia testa, e anche se iniziassi un diario, desidererei che la gente lo leggesse, quindi mentirei comunque un po’.
Cosa trovi sexy?
L’R&B.
Qual è l’ultimo disco di cui ti sei innamorato?
Cece Natalie – Miss Behaves.